Genova, il diktat del sindaco Bucci: "Un cittadino genovese deve saper nuotare"

“Un cittadino genovese deve sapere nuotare non può non saper nuotare”. E’ l’ultima roboante dichiarazione/annuncio del sindaco di Genova Marco Bucci pronunciata in un passaggio della presentazione delle linee programmatiche per il quinquennio di amministrazione appena iniziato. Nell’affrontare le tematiche sportive Bucci ha insistito sulla necessità che i genovesi sappiano nuotare e il concetto si inserisce nel discorso più ampio fatto da Bucci sulle tradizioni (parola ripetuta 28 volte nel testo contro le 5 di accoglienza e le 7 di solidarietà) e sulla genovesità. Quando Bucci ha indicato questa priorità natatoria dai banchi del Pd e delle opposizioni si sono alzate risate e sorrisi. Ma il fatto è che certe “sparate” di Bucci, dai 700 mila abitanti promessi all’inizio del suo primo mandato -come era facile prevedere i genovesi sono ancora diminuiti -, al paragone Erzelli come Cupertino, per arrivare al risparmio facendo pipì nella doccia o all’antifascismo divisivo, piacciono alla maggioranza degli elettori (non della popolazione visti i numeri di chi diserta le urne) e chissà che dopo la festa di San Giorgio non appaia sulla scena la Giornata del nuotatore.
Di Marco Preve

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