Ragazzi picchiati con la cinta dopo il Pride Napoli: "Non riusciamo a credere di essere vivi"
"Quei due sono scesi dall'auto, ci hanno inseguito con la cinta e hanno cominciato a picchiarci, ho temuto volessero ammazzarci. Ho chiesto aiuto a una coppia e la ragazza ha chiamato le forze dell'ordine: ancora non riusciamo a credere di essere vivi". Parlano i ragazzi romani picchiati in strada con una cinta dopo aver partecipato al Pride Napoli. Le vittime, un 26enne e l'amico 29enne, hanno chiesto aiuto psicologico e legale a "Gay help line". "Ancora un'aggressione, ancora un attacco motivato dall'orientamento sessuale delle due vittime, a poche ore dal Pride e nella stessa piazza. Un attacco punitivo che rende i luoghi e le occasioni di visibilità non pienamente sicure per le persone della comunità lgbt+.” Dichiara Pietro Turano, portavoce di Gay Center. “Fortunatamente le forze dell'ordine intervenute hanno saputo comprendere il movente omofobo e i due ragazzi hanno potuto sporgere denuncia dopo essere stati al pronto soccorso. in assenza di una legge che riconosca specifiche tutele contro i reati d'odio omotransfobico, il percorso di denuncia delle vittime di omotransfobia è tutto in salita".