Coronavirus, Pio Albergo Trivulzio. Un'infermiera: "Ci hanno sempre tenuto tutto nascosto"

"La situazione non è bella, ce l'hanno sempre tenuta nascosta. Hanno fatto terrorismo dicendo che non dovevamo usare le mascherine per non creare il panico. Ci hanno dato acqua al posto del disinfettante. Noi curiamo e laviamo i pazienti, quelli che ci sono stanno bene. Quelli che ci sono. Intanto non sappiamo se siamo infetti e cosa portiamo dentro e fuori. Ma di tamponi non se ne parla. C'è un piano dove non si può entrare né uscire". È la testimonianza di un'infermiera del "Pio Albergo Trivulzio", la casa di cura milanese dove solo nel mese di marzo sono deceduti 70 anziani e 30 da inizio aprile. Racconta un familiare: "Lo zia di mia moglie a 89 anni non aveva patologie, stava bene, in 10 giorni se n'è andato e non abbiamo capito come è successo". Aggiunge la moglie: "Mentre in altre Rsa non facevano entrare e provavano la febbre, qua facevano entrare tutti anche a epidemia scoppiata".
 
Dopo la denuncia di Repubblica sulla condotta del polo geriatrico più importante d'Italia, la procura di Milano ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo e la Regione ha istituito una commissione di inchiesta.

di Antonio Lopopolo
AlaNews

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